Tiago Pinto ds da Champions
Fonsecalo ripete come un mantra: "Il nostro obiettivo è fare meglio dello scorso". Ergo, per chi è arrivato quinto, piazzarsi almeno nelle prime quattro posizioni. Un traguardo che se tagliato, garantirebbe al portoghese anche la conferma per la prossima stagione. La Roma, però, al netto del terzo posto attuale, ha bisogno di rinforzi. In primis un attaccante, con un occhio al vice Veretout e al portiere. Operazioni delle quali dovrà occuparsi il nuovo manager Tiago Pinto. Atteso per fine anno, il futuro dg giallorosso è stato bloccato dal Covid. Ora è in isolamento domiciliare sino al 31 dicembre. A Trigoria lo aspettano per il 3 o 4 gennaio, tampone "anti-covid" permettendo.
ASPETTANDO PINTO
I reparti dove intervenire sono chiari. Meno il modus operandi. Perché Pinto arriva a Trigoria per voltare pagina rispetto ad alcune dinamiche del passato che ha visto spesso la Roma appoggiarsi ad un paio di agenti e intermediari molto influenti che ne hanno de terminato le strategia sia in uscita che in entrata. È chiaro che la rivoluzione avrà bisogno di tempo e che alcune operazioni di ritorno (leggi El Shaarawy) potrebbero ritardarla. Ma le linee guida dei Friedkin sono chiare: investire sui giovani, tagliare le commissioni, abbassare il monte-ingaggi e mantenere alta la competitività. Facile a dirsi, più difficile da mettere in pratica. La curiosità comunque di vedere all'opera Pinto è alta. Anche perché il lusitano non si è mai occupato direttamente del mercato, non essendo un direttore sportivo (seguirà a tal proposito il corso a Coverciano, ndc). Ha organizzato, studiato, programmato ma mai agito in prima persona, demandando il compito a Rui Costa. Una scelta affascinante, quella della nuova proprietà giallorossa, che si porta dietro anche alcuni inevitabili cambiamenti a livello di equilibri ed alleanze sul mercato. Pinto non è un'emanazione di Mendes ma negli anni ha stabilito con il potente procuratore un rapporto diretto. Un legame così soli do, costruito nelle tre stagioni di dire zione a Lisbona, che verrà mantenuto e trasferito anche a Trigoria, dove la Gestifute - la società di procure sportive controllata dal potentissimo manager - gestisce già Fonseca. Almeno per l'immediato, attendersi stravolgimenti sul mercato appare difficile. Soprattutto in questo primo periodo, visto che la stella polare del mercato giallorosso non si discosterà da quella che contraddistingue l'intero sistema della serie A: uno entra, soltanto se uno esce. E in uscita, benché non ufficialmente, la Roma ha messo calciatori di difficile collocazione: Fazio, Jesus, Bruno Peres (in scadenza a giugno: o lo cede o pur di non perderlo a zero deve proporgli un nuovo contratto) Carles Perez, Diawara, Pau Lopez (ieri divenuto di Zoe), Santon e Pastore.
OUT MIRANTE E SPINAZZOLA
Intanto oggi la Roma torna ad allenarsi in vista del match contro la Sampdoria in programma domenica tre gennaio alle ore 15 all'Olimpico: un test che la squadra di Fonseca non può sbaglòiare per maneneri all'interno delle quattro psozioni che determinano l'acceso alla Champions Leage. Il tecnico lusitano dovrà fare a meno di Spinazzola e Mirante. Gli esami a cui sono stati sottoposti nella giornata di ieri il terzino sinistro e il portiere, hanno evidenziato per entrambi una lesione di primo grado al flessore. L'obiettivo è quello di riaverli per la trasferta a Crotone, il giorno della Befana, senza ovviamente correre il rischio di ricadute. Più facile il via libera per il terzino, meno quella per il portiere.
(Di Tuttosport)